Da qualche settimana a questa parte ci siamo appassionati di un termine singolare, per alcuni aspetti nuovo nel nostro dizionario comune: versioning. Da un punto di vista meramente concettuale, versioning viene così descritto:
“Versioning is the creation and management of multiple releases of a product, all of which have the same general function but are improved, upgraded or customized. The term applies especially to operating systems (OSs), software and Web services.
Pensate ai ristoranti di Alajmo, storico chef stellato a capo di un’eccellenza della cucina Italiana come Le Calandre. È di domenica sera una Instagram stories (ormai il management si studia così) del fondatore di H-Farm Riccardo Donadon che testimonia la presenza del “famoso Erminio” (quello della tartare) presso il ristorante Le Cementine di H-Farm. Dentro questa notizia ci sono tante implicazioni. Versioning, dicevamo. Tre casi:
- Eataly
- Alajmo
- Da Tito a Firenze
L’ultimo caso potrebbe essere sostituito da “il vostro ristorante preferito”. Siamo di fronte a un parco tematico che non sta funzionando (FICO), una serie di operazioni fantastiche ed uniche, che non scalano e non vogliono scalare (Da Tito) ed un’eccellenza del fatturato e profitto (Alajmo) che tra l’altro ha già approcciato con il suo shop il mondo digitale ed addirittura investe in Google Ads per spingerlo. Si gioca una partita su una strada già tracciata (La Franceschetta58 di Bottura è esattamente “Armani Jeans”, dove la Francescana è Armani), in cui lo chef ma anche i suoi uomini diventano feticci da ammirare, star la cui presenza è essa stessa l’esperienza sensoriale (calma, è Pine & Gilmore 1990, non c’è innovazione in questo concetto).
Perché Pensiero Industriale si interessa al tema? Lasciateci, da veneti, toglierci per una volta il cappello di fronte ad H-Farm. Non è di versioning che parliamo, ma di pivoting, ossia di cambio di rotta del proprio business model. H-Farm è un mostro strano che come il calabrone “non dovrebbe volare da un po’ ” secondo le nostre umili menti analitiche. Invece la scuola, invece Alajmo, invece i servizi. H-Farm vola, magari non in borsa, ma di certo appare un esperimento più solido e vivo del desertico FICO. È meglio perdere denaro con 1000 persone nel campus, che perderlo con un campus vuoto. Soprattutto fino a che la fiducia regge, sono 100 anni che il Giappone perde denaro, no? Il Versioning, dicevamo. Questo tema ci interessa maledettamente perché è li che vediamo quel volano di scala che a nostro avviso è il vero humus abilitatore che lega i casi che ci emozionano e che potrebbe garantire una scala industriale alle molteplici eccellenze italiane. Alajmo crea prodotti e narrazioni replicabili, le rende disponibili a più fasce di pubblico a prezzi diversi, e scala. Aggredisce lo shop on line, apre, chiude, insomma vive il management e muove denaro, producendo profitto.
E Tito? Tito può e deve stare li. Fattura, incassa, vive bene. Potrebbe forse anche essere “codice sorgente” per Alajmo, che un giorno si troverà a passare di li. Nel menù alla carta di Franceschetta58 trovate l’omaggio ad Elvira; Elvira è una signora che fa la pasta nel modenese. Elvira è il codice sorgente di Massimo Bottura. Ma codice sorgente e versioning non sono affatto elementi in contrapposizione tra di loro; anzi, dovrebbero essere per noi due lati della stessa medaglia. C’e’ chi produce e inventa qualità e valore (il codice sorgente) e chi lo riadatta, replica, magari a costi marginali decrescenti, e lo porta nel mondo (versioning). Anche perché se la qualità non la portiamo noi nel mondo la porterà qualcun altro (ad esempio le mozzarelle Made in Ontario di Saputo in Canada) con buona pace di IGP, DOC e DOCG varie.
Bottura e Alajmo ci insegnano dunque delle lezioni importanti. Non sono semplicemente imprenditori, sono ‘scalatori‘. È matematicamente impossibile far fallire un paese così, se anziché puntare sugli artigiani punteremo sugli ‘scalatori’. Ma allora agli ITS bisognerà insegnare il marketing e i 200 euro ad italiano spesi finora per Alitalia beh, non potremmo più permetterceli. Ma questa è un’altra storia.
1 commento
Ivan N. Fichera · Marzo 7, 2021 alle 3:18 pm
Bel punto di vista, che condivido… però fatela una correzione del testo e perdete 5 minuti a spiegare la differenza tra scalata verticale e orizzontale (che purtroppo molti non conoscono).